Cosa abbiamo visto a Imperia Cocktail Week
Siamo appena rientrati dalla Imperia Cocktail Week ed è stata un’esperienza divertente e costruttiva per quanto riguarda le nuove relazioni e le possibilità di distribuzione che si sono aperte. Tra un incontro e l’altro, tra vini, gin, amari e trofie al pesto, abbiamo respirato un po’ di aria di mare e ci siamo concessi il piacere di scoprire meglio un mondo che ci incuriosisce sempre di più: quello delle birre e delle bevande analcoliche.
Abbiamo assaggiato una birra IPA analcolica fresca e profumata, poi ci siamo lasciati conquistare da una bevanda frizzante e dolce derivata dalla kombucha, perfetta per l’estate: leggera, dissetante e davvero beverina. Non è la prima volta che rimaniamo colpiti da questo mondo: già al Vinitaly, alcuni mesi fa, avevamo provato un vino rosso analcolico che ci aveva stupito. Insomma, le alternative sono tante e ogni volta più interessanti.
Ma perché l’analcolico è sempre più protagonista?
I dati più recenti parlano chiaro: i giovani bevono meno alcol rispetto alle generazioni precedenti. E non sembra trattarsi solo di una moda passeggera, ma di una scelta consapevole. La generazione Gen Z è infatti più attenta alla salute e alla qualità della vita e ridurre o evitare l’alcol significa dormire meglio, sentirsi più leggeri e affrontare la giornata senza hungover.
- A livello globale, il mercato del “no/low-alcohol” è cresciuto: secondo studi internazionali, i consumatori nuovi entranti (cioè gente che prima non beveva nulla di analcolico/no-low) stanno aumentando, e la birra analcolica è tra i prodotti che guidano questa crescita.
A questo si aggiunge il fatto che l’offerta è migliorata tantissimo:
Se fino a qualche anno fa le bevande analcoliche erano poche e spesso deludenti, oggi le aziende investono in ricerca e propongono birre IPA, vini dealcolizzati e soft drink fermentati che nulla hanno da invidiare alle versioni tradizionali.
Bere analcolico, quindi, non è più sinonimo di “rinuncia”, ma di scelta. È un modo diverso di vivere il momento sociale senza per forza dover puntare sull’alcol per divertirsi. Il bere sociale oggi significa gusto, esperienza e condivisione e passa attraverso i cosiddetti mocktail, bevande zero alcol che fanno parte del momento conviviale.
Mettiamoci pure che sono aumentate le campagne pubbliche e c’è maggiore informazione riguardo al consumo di alcol e alla salute: tutto questo spinge verso consumi più moderati.
E ammettiamolo: quando la bevanda è buona, fresca e servita come si deve, l’esperienza è piacevole in ogni caso. Che sia una birra, una kombucha frizzante o un calice di vino senza alcol, il segreto è sempre lo stesso: berla fredda, con un ghiaccio puro, a lento scioglimento e di qualità.
Un bel bicchiere pieno di ghiaccio (quello di Fredd, ovviamente) ed ecco che il sorso diventa immediatamente più piacevole.
Sia che tu sia amante del vino, della birra o che ti piaccia qualcosa di completamente diverso, il futuro del bere passa anche (e sempre di più) dall’analcolico. Ed è un futuro che profuma di innovazione, consapevolezza e nuove esperienze condivise.
Il nostro passaggio alla Cocktail Week ce lo ha confermato, il mercato è vivo, in evoluzione e premia chi sa cogliere il cambiamento.
